Homo Faber: la bellezza del fare

Possiamo solo immaginare, o ipotizzare, o sognare, quale dovette essere l’effetto che Venezia suscitò nei quattro giovani nobili giapponesi che, su impulso del gesuita Alessandro Valignano, giunsero nella Serenissima nel 1585. Ritratti dal Tintoretto e colmati di preziosi regali – e tra questi, alcuni dei celebri vetri la cui alta manifattura era per Venezia un segreto di Stato gelosamente custodito, i gentiluomini (al centro di una complicata trama politica, che coinvolgeva anche Papa Gregorio XIII e il Regno di Spagna) non potevano certo sospettare che trecento anni dopo la loro visita sarebbe stata proprio e ancora Venezia, ormai inserita nel giovane Regno d’Italia, a rilanciare e rivitalizzare i rapporti tra il nostro Paese e il Sol Levante. Rapporti commerciali, certo, legati ancora una volta a prodotti di artigianato prezioso quali i manufatti serici; ma anche e soprattutto culturali. Perché per far nascere la bellezza, per permettere all’ispirazione di diventare feconda, per aprirsi con stupore al raffinato esotismo di una suggestione lontana, occorre in primo luogo capirsi: e proprio per questo Venezia divenne non soltanto luogo di scambio commerciale, ma anche fulcro di diffusione linguistica, artistica e culturale.

E oggi, grazie alla seconda edizione di “Homo Faber: Crafting a more human future”, Venezia torna ad essere il luogo in cui l’alto artigianato, la bellezza, lo splendore, l’ispirazione si incontrano e si manifestano in maniera contemporanea e suggestiva.

Per la sua seconda edizione, infatti, l'evento punta i riflettori sull'eccellenza dei maestri d’arte a livello internazionale, con un’attenzione particolare ai maestri del Giappone, alle venerate tradizioni artigianali del Paese del Sol Levante e alla sua influenza sulla creatività e l'artigianato d’arte europeo.

Altrove, artigiani e atelier rivelano il ruolo essenziale del tocco dell’artigiano nella creazione di oggetti di design.

Ispirata da una filosofia di sostenibilità, l’iniziativa sottolinea l'importanza di rendere l'artigianato vitale e di assicurarne la sopravvivenza, con una attenzione particolare alle nuove generazioni attraverso attività educative interattive e divulgative rivolte a diverse fasce di età. Il programma degli Young Ambassadors animerà gli spazi espositivi con i suoi studenti di talento, selezionati dalle migliori scuole di arti applicate e design di tutta Europa, che saranno a disposizione per offrire ai visitatori visite guidate.

Homo Faber allarga i suoi orizzonti per esplorare l'intreccio culturale che unisce Europa e Giappone. Homo Faber Event 2022 onora il riconoscimento ufficiale che il Giappone dà ai suoi migliori maestri, designandoli come custodi di importanti proprietà culturali immateriali.

Photo 1 @Robert Wilson_Lovis Dengler Ostenrik
Photo 2 @Rinko Kawauchi - Michelangelo Foundation

Guest Blogger: Alberto Cavalli
pubblicato il 07/04/2022
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Alberto Cavalli

Alberto Cavalli è direttore generale della Fondazione Cologni dei Mestieri d’Arte. Laureato in Scienze Politiche presso l’Università Cattolica di Milano, giornalista e scrittore, collabora stabilmente con numerose riviste ed è autore di saggi e contributi editoriali. Dal 2014 è titolare della cattedra di “Mestieri d’arte e bellezza italiana” presso il Politecnico di Milano. Nel 2016 diventa executive director della Michelangelo Foundation for Creativity and Craftsmanship.
È curatore generale di Homo Faber Event.

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